Metodo di criopreservazione
Introduzione
Metodo per la crioconservazione di cellule staminali/progenitrici dell’albero biliare umano comprendente la raccolta e l’aggiunta di una soluzione di congelamento alle cellule, in cui la soluzione di crioconservazione comprende (a) un mezzo basale comprendente lipidi, (b) acido ialuronico (HA), (c) un crioprotettore, (d) un antiossidante, e (e) un fattore sostitutivo del siero, opzionalmente l’albumina.

Caratteristiche Tecniche
Le cellule staminali biliari sono capaci di differenziare in cellule epatiche, biliari e pancreatiche. Il metodo consiste nel conservare le cellule per mesi, ad esempio, in attesa di un paziente bisognoso, e quindi di poter disporre in ogni momento di cellule con le medesime caratteristiche di quelle appena isolate, le quali sono disponibili solo in presenza di un donatore. In particolare, in seguito a congelamento/ scongelamento le cellule staminali biliari mantengono un’alta vitalità, proliferazione, multipotenzialità, e un’alta capacità di attecchimento in vivo. Tale risultato è stato reso possibile grazie alla composizione innovativa della soluzione di congelamento, la quale è inoltre basata su materiali GMP già approvati per uso clinico. Il metodo prevede il raffreddamento delle cellule da una temperatura iniziale a una temperatura finale a cui le cellule sono congelate rimanendo altamente vitali. Non sono previste manipolazioni e i materiali utilizzati sono approvati per uso clinico e quindi le cellule staminali crioconservate possono essere utilizzate nei programmi clinici.
Possibili Applicazioni
- Malattie epatiche
- Patologie pancreatiche, in particolare il diabete
Vantaggi
- Terapia potenzialmente autologa
- Preservazione delle cellule per mesi
- Le cellule staminali crioconservate possono essere utilizzate nei programmi clinici