• KS incontra Jacopo Berti, Amministratore Delegato di Rozes. Rivoluzionare il Risk Management con l'IA

KS incontra Jacopo Berti, Amministratore Delegato di Rozes. Rivoluzionare il Risk Management con l'IA

29 aprile 2024

|

Knowledge Share

Nel vasto panorama delle start-up emergenti e promettenti, Rozes sta generando impatto a livello nazionale e internazionale nell’ambito del Risk Management.

Spin-off dell'Università di Padova, Rozes è la start-up più visualizzata del mese di marzo sulla piattaforma KS 2.0. A trainare gli sviluppi del progetto c'è Jacopo Berti, amministratore delegato di Rozes, che insieme al Team di Progetto ha trasformato un'idea innovativa in una realtà tangibile.

Rozes si distingue per offrire servizi di sicurezza per imprenditori, aziende e pubblica amministrazione attraverso la produzione di report e il monitoraggio dei bilanci, tutto grazie all'Intelligenza Artificiale. In un'Italia e un contesto internazionale sempre più complessi, il tema della Corporate Intelligence e della Risk Intelligence sta guadagnando una centralità senza precedenti.

Jacopo Berti condivide il percorso di Rozes, sottolineando l'importanza cruciale di questa impresa nel contrastare la criminalità finanziaria organizzata e proteggere imprenditori, aziende e denaro pubblico. Attraverso l'analisi dei bilanci, l'algoritmo di Intelligenza Artificiale sviluppato dal Prof. Antonio Parbonetti - Prorettore dell’Università di Padova - e dal suo team di ricerca è in grado di individuare le similitudini con aziende criminali, consentendo di prevenire rischi reputazionali, giuridici e industriali.

Rozes - team building

Scenario e panorama – Rozes offre servizi di sicurezza per imprenditori, aziende e pubblica amministrazione attraverso la produzione di report e il monitoraggio dei bilanci grazie all’IA. Quale è lo scenario attuale in Italia nel campo del Risk Management?

Oggi sicuramente il tema della Corporate Intelligence e della Risk Intelligence sta crescendo moltissimo come centralità per il semplice motivo che lo scenario nazionale e internazionale si fanno sempre più complessi.

Questa complessità sui temi principe che noi affrontiamo – quindi sul contrasto alla criminalità finanziaria organizzata, tutte le aziende ad essa legata e tutti gli scenari geopolitici di rischio per imprenditori, imprese e pubbliche amministrazioni – la risolviamo offrendo delle soluzioni che riescano a mettere in sicurezza imprenditori, imprese e denaro pubblico ma anche aiutare le forze dell’ordine (per quanto possiamo). Non solo il nostro contributo consiste anche nell’andare a mettere in sicurezza cittadini e aziende.

1_Rozes_prodotto

Quando e come nasce Rozes?

Rozes nasce dallo studio e dall’attività scientifica del Prof. Antonio Parbonetti – Prorettore dell’Università di Padova – che insieme al suo Team di Ricerca inventa questo algoritmo di Intelligenza Artificiale che è in grado di ravvisare la similarità del bilancio di un’azienda rispetto alle cosiddette aziende criminali.

Per aziende criminali si intende quelle realtà che sono presenti in sentenza di condanna per il 416 bis: associazione a delinquere di stampo mafioso e tutti i reati a esso connesso, come false fatturazioni, riciclaggio, bancarotta fraudolenta etc.

Questa nostra capacità di andare ad individuare, grazie alla analisi di bilancio, similarità delle aziende con schemi di realtà criminali ci permette di andare ad individuare in tempo reale i potenziali rischi che si annidano all’interno di clienti per banche, fornitori per grandi aziende, per fare degli esempi. Quindi mettere in sicurezza da rischi reputazionali, giuridici, legali e ovviamente anche industriali tutta la filiera, ma soprattutto andare a contrastare quella che è l’attività della criminalità.

2_Rozes_prodotto

L’Intelligenza Artificiale è un tema caldissimo di questi tempi. Se ne parla in situazioni anche molto diverse tra loro e sembra essere la nuova frontiera di approccio all’innovazione e non solo. Tuttavia, voi utilizzate l’IA da tempo. Avete, in un certo senso, anticipato un po’ i tempi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale?

Si considera che è dal 2018 che ci stiamo lavorando. Le prime bozze dell’algoritmo nascono in quell’anno quando partono anche i lavori del Team di Ricerca; quindi, sono molti anni che lo studiamo considerando che noi arriviamo da Economia con un mix di Matematica e di Data Science.

L’IA oggi è sicuramente la “parola-chiave” del momento però non bisogna mai confondere che tipologia di “Intelligenza” si intende. Noi siamo specializzati in Machine Learning quindi tutto quello che sono le attività di classificatori finanziari. Poi ovviamente utilizziamo l’IA generativa per implementare delle attività. Però è molto molto importante dire che è un progetto che nasce da anni di lavoro e ricerca scientifica con pubblicazioni su riviste internazionali, perché questa è la nostra metodologia. Tutto nasce dalla ricerca: ricerca scientifica, pubblicazioni di “paper” e poi lo Spin-Off fa il Trasferimento Tecnologico dunque la Terza Missione. Rozes mette a terra quella che è stata l’inventiva e la ricerca scientifica portata avanti in Ateneo.

Pensi che riconoscere l’importanza, a livello nazionale, sia come “problema” che, come “soluzione”, è una consapevolezza che si ha già da tempo o c’è stata una sorta di presa di coscienza dettata dagli ultimi tempi (e trend)?

Secondo me è un tema di sensazionalismo giornalistico. C’è una normalissima curva di apprendimento e riconoscimento di nuove metodologie però tutto questo è accompagnato da un sensazionalismo che vuole portare alla ribalta qualcosa che viene descritto come o la catastrofe o la panacea dell’umanità.

In un mondo di polarizzazioni, dove si cerca sempre di essere o solo “pro” o solo “contro” alle cose, bisogna ricordare che ci sono dei metodi statistici per regolare il tutto. Sono di fatto dei metodi statistici che aiutano a predire ciò che gli viene chiesto di predire. Niente di più, niente di meno.

Poi sono anche convinto che il nome “Intelligenza Artificiale” porti con sé una notevole dirompenza mediatica. “Intelligenza-Artificiale”: diciamo che suscita dentro di noi questo pensiero della macchina che vuole sopraffare l’uomo, una visione totalmente errata.

1639423247366

Come vi state approcciando ai possibili stakeholder dei servizi che proponete? Annoverate istituzioni finanziarie, aziende di un certo livello. E che tipo di riscontro state ricevendo?

C’è un approccio molto diverso tra i diversi utilizzatori finali. C’è chi lo utilizza per per attività di controllo antiriciclaggio e valutazioni terze parti. E questo è molto importante perché ci aiuta a capire come si approcciano al servizio i vari stakeholder.

Il punto fondamentale che stiamo notando in questi anni è il crescente interesse ai temi della messa in sicurezza del cittadino o dell’imprenditore. C’è una sensibilizzazione molto molto alta e questo è una chiave di volta culturale, perché poi gli strumenti tecnologici non sono altro che un’applicazione di quello che noi vogliamo e pensiamo. E alla fine sono sempre il pensiero e la cultura che indirizzano l’azione.

Quale è il vostro business model? L’indice Roses può impattare a livello economico e strategico sulla startup?

L’indice Rozes è un indice che da 0 a 1 evidenza la similarità di un’azienda rispetto a quelle che sono le realtà di tipo criminale. Tutto parte da qui e dall’indice nascono una serie di servizi, piattaforme e tecnologie di Risk Intelligence che vengono applicate all’antiriciclaggio, gestione delle terze parti; o ancora gare, appalti, ufficio acquisti e altri settori.

Considera che questi servizi vengono date alle aziende attraverso delle piattaforme che noi produciamo e che vengono gestite in autonomia dai nostri clienti insieme con un’attività consulenziale di supporto e formazione per tutto quello che sono la conoscenza delle nuove metodologie e dei nuovi applicativi per utilizzare sempre delle tecnologie innovative nello stato dell’arte per il contrasto alla criminalità e soprattutto per la messa in sicurezza della propria azienda.

Come business model siamo una SaaS – Software As A Service – fornendo gli indici della nostra piattaforma ai nostri clienti. Poi facciamo formazione, consulenza e Change Management, quindi cambiamento all’uso e accompagnamento a quelli che sono i servizi.

Rozes-premio__ScaleWidthWzc5NV0

Nella sezione “Looking for” della vostra scheda su KS 2.0 compare “fondi d’investimento” e con una fase di finanziamento in “Early Stage”. Come si conciliano questi due elementi per il supporto e lo sviluppo di Rozes?

Oggi in realtà non stiamo cercando capitale e se dovessimo aprire questa opzione un domani sarebbe un “capitale paziente”. Si tratta di un capitale che accompagna e cresce con un partner industriale, finanziario e strategico che è diverso dall’approccio di un Venture Capital.

Per noi c’è una visione estremamente etica di impatto del nostro lavoro. Non vogliamo fare i “moltiplicatori di settori” e rivendere poi l’azienda. Noi siamo qui per portare un cambiamento vero e sostanziale e per generare impatto in quello che è oggi il contrasto di metodologie rischiose.

State approcciando anche ad un processo di internazionalizzazione?

Abbiamo un paio di clienti che vengono dall’estero. Sono delle multinazionali presenti anche in Italia e vogliono essere sicure di lavorare in maniera trasparente ed essere al sicuro.

A livello di approccio devo dire che noi italiani siamo molto preparati e attenti. Sulla gestione del dato, di cui abbiamo un’altissima capacità e su cui abbiamo fatto un gran lavoro a livello di normativa (che è solidissima), c’è una buona attitudine. Questo dovrebbe essere supportato però da un’altrettanta solidità culturale che non è solo orientata dal business ma al miglioramento della società. Molte aziende lo hanno e fortunatamente sta crescendo di giorno in giorno.

Risk Management e PNRR. Avete riscontrato dei cambiamenti grazie al Piano? Vi sembra si siano aperti più opportunità o scenari di supporto?

Sicuramente il PNRR è un grande acceleratore per tutto il Paese, e lo dicono i dati. Purtroppo, c’è un tema sempre più crescente per il rischio infiltrazioni: tanto denaro, aumento dell’”appetito”.

Devo dire che noi siamo ben lieti di fare la nostra parte perché le aziende si approcciano veramente in modo sensibile. Si accorgono che il Risk Management è un tema fondamentale per garantire la crescita aziendale.

Quando e come vi siete accorti che il vostro progetto stava funzionando?

Ce ne siamo accorti quando in Università sono stati fatti circolare i primi algoritmi su migliaia e migliaia di aziende che noi sapevamo essere già state condannate. Il nostro algoritmo non lo sapeva e ci prendeva in modo estremamente puntuale, tanto che ci è valso delle pubblicazioni su riviste scientifiche di accounting internazionale dimostrando che avevamo inventato qualcosa che ancora oggi è unico al mondo e alza l’asticella a livello mondiale della ricerca e dell’applicazione dell’IA a questi scopi.

Condividi articolo