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PoC POLITO: il perturbatore automatico per il controllo della postura e dell’equilibrio

Intervista al team di Ricerca del Politecnico a cura di Tom’s Hardware. 5/14

Il Politecnico di Torino ha avviato nel 2016 l’innovativa iniziativa POC (Proof of Concept), un progetto che ha come obiettivo di favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni sviluppate in vari ambiti dai propri ricercatori, così da traghettarle dall’iniziale stadio teorico a uno più evoluto, che ne consenta la realizzazione a livello industriale. Un percorso delicato e complesso dunque, in cui il POC, dando la possibilità di verificare il funzionamento del processo in un range particolarmente ampio di situazioni, svolge un ruolo fondamentale.

Data l’unicità di questo approccio nel panorama accademico italiano, noi di Tom’s Hardware abbiamo deciso di illustrarvi alcuni dei progetti più interessanti tra quelli finanziati, spesso dotati del potenziale per rivoluzionare il proprio ambito. Oggi ci occupiamo del progetto del team del professor Carlo Ferraresi, ordinario del DIMEAS (Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale) del Politecnico di Torino che, assieme ai propri collaboratori, sta sviluppando un perturbatore automatico per l’applicazione di forze impulsive e controllate in ambito biomedicale. Scopo della ricerca, infatti, è di individuare e sviluppare tecniche e sistemi innovativi per lo studio del controllo dell’equilibrio nell’uomo, in grado di superare i limiti dell’attuale stato dell’arte e permettere indagini accurate in particolare su persone anziane o affette da patologie del sistema neuro-motorio.

Il perturbatore in particolare è un dispositivo costituito da un attuatore lineare (pneumatico o elettrico), controllato elettronicamente e in grado di applicare una forza impulsiva su un punto del corpo del soggetto sotto esame. Il punto viene deciso dall’operatore, mentre il dispositivo genera la perturbazione impulsiva secondo una caratteristica predefinita e compensando le reazioni e i movimenti dell’operatore e del soggetto, al fine di osservare il comportamento di quest’ultimo in risposta a sollecitazioni inaspettate e improvvise.

 

L’articolo continua su: Tom’s Hardware

Autore: Alessandro Crea

 

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