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PoC POLITO: Handwheelchair.q, l’innovativa carrozzina per disabili

Intervista al team di Ricerca del Politecnico a cura di Tom’s Hardware. 7/14

Tra i tanti progetti che il Politecnico di Torino sta promuovendo tramite la propria iniziativa POC (Proof Of Concept), così da facilitarne il passaggio dalla fase ideativa a quella industriale e produttiva, oggi ci occupiamo del progetto del professor Giuseppe Quaglia, ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino che, assieme al suo team, sta lavorando allo sviluppo di una carrozzina manuale per facilitare gli spostamenti, agevolare la mobilità e praticare leggera attività fisica outdoor, chiamata Handwheelchair.q.

L’innovazione principale di questo mezzo riguarda la messa a punto di un sistema di spinta alternativo, utilizzabile sia per utenti che praticano sport, sia per persone che svolgono attività fisiche più moderate. Gli attuali sistemi di spinta (Anello, Handbike e sistemi a leve) sono caratterizzati dall’avere la traiettoria del gesto fissa. Inoltre, questi gesti hanno delle fasi in cui si generano dannose forze di compressione sulla capsula articolare della spalla.

Le necessità e le richieste di utenti con disabilità hanno avviato il percorso di ricerca. In particolare, il primo spunto è nato da un’atleta disabile che aveva alcune richieste specifiche e comuni ad altre persone costrette in carrozzina: poter movimentare e direzionare la carrozzina con una mano sola, come nel caso di persone con disabilità ad un arto superiore o per la semplice esigenza di avere una mano libera. Una seconda tipologia di esigenze è di poter aumentare il proprio raggio di spostamento con la carrozzina manuale, per incrementare la propria autonomia negli spostamenti quotidiani. Infine una ulteriore richiesta riguardava lo sviluppo di un dispositivo che consentisse di praticare attività sportiva outdoor evitando di dover avere un altro ausilio specifico ed ingombrante come l’handbike.

Dalle statistiche della World Health Organization e dell’Ohio State University, Wexner Medical Centre, si stima che nel mondo ci siano circa 73 milioni di persone bisognose di carrozzine, ovvero circa l’1% della popolazione mondiale. 20 milioni non hanno accesso a carrozzine mentre dei restanti 53 milioni si stima che il 60-80% degli utenti soffre di dolori/lesioni alle articolazioni delle spalle.

Le principali cause di dolore/lesione sono:

  • la destabilizzazione della spalla causata dal continuo cambiamento di direzione della forza che agisce sulla capsula articolare della spalla, affaticando i muscoli stabilizzatori;
  • le forze di compressioneche generano dannosi attriti dei tessuti molli. La spalla infatti non è un’articolazione strutturata come ginocchio e anca per sopportare forze di compressione rilevanti;
  • i picchi di forze molto concentratiche si verificano a causa dei gesti di spinta, che devono essere ampi ed eseguiti in un tempo limitato;

L’analisi delle problematiche e dell’inefficacia del sistema di spinta ad anello, come ampiamente dimostrato in letteratura, e, viceversa, dell’efficacia delle macchine da palestra che sono solite impiegare trasmissioni a cavi con traiettorie libere, ha stimolato l’ideazione della soluzione innovativa integrata nel progetto Handwheelchair.q;, basata sulla libertà della traiettoria del gesto ed adattabile alle caratteristiche biomeccaniche dell’utente.

L’articolo continua su: Tom’s Hardware

Autore: Alessandro Crea

 

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