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POC POLITO: Fibra ottica bio-riassorbibile per terapie mediche all’interno del corpo umano

Intervista al team di Ricerca del Politecnico a cura di Tom’s Hardware. 12/14

Questa settimana trattiamo forse uno dei progetti più originali tra quelli del Politecnico di Torino: la realizzazione di una speciale fibra ottica bio-riassorbibile, pensata per trasportare contemporaneamente liquidi e segnali luminosi all’interno del corpo umano per fini diagnostici e terapeutici. Questo particolare dispositivo è progettato per essere impiantabile e mantenuto in-situ anche per lunghi periodi: infatti la sua bioriassorbibilità è modulabile variando opportunamente la formulazione del vetro di cui è composto.

Il progetto è stato sviluppato negli ultimi cinque anni da un team composto da ricercatori del Politecnico di Torino (Prof. Davide Janner, Prof. David Milanese, Dott. Diego Pugliese, Ing. Edoardo Ceci Ginistrelli) e della fondazione LINKS (Dott.ssa Nadia Boetti). Quest’ultima rappresenta un importante anello di congiunzione fra il mondo accademico e quello di imprese, startup e istituzioni, e richiama dunque l’impegno dell’iniziativa POC (Proof Of Concept), avviata da diversi anni dal Politecnico di Torino con l’obiettivo di favorire il passaggio dei progetti migliori dall’ambito accademico di ricerca a quello industriale realizzativo.  Il gruppo di ricercatori è partito dalla particolare formulazione del vetro, giungendo alla realizzazione delle fibre ottiche e dei primi test proprio all’interno dell’iniziativa POC, che si è rivelata decisiva per imprimere alle idee migliori la forza per concretizzarsi e raggiungere il mercato.

Scopo della ricerca è stato dunque quello di ottenere una fibra ottica che fosse impiantabile nel corpo umano da utilizzare per terapie topiche della durata anche di alcune settimane, mediante il rilascio in situ dei farmaci. Inoltre attraverso questa fibra è possibile irradiare con fasci luminosi i tessuti interni ed utilizzare tecniche di imaging ottico per il monitoraggio di stati patologici e dell’efficacia terapeutica.

 

La particolare fibra sviluppata, inoltre, consente l’utilizzo di farmaci fotoattivabili, ovvero molecole che scatenano un effetto terapeutico solamente se irradiate con la luce proveniente dalla fibra stessa. Questo permette di trattare selettivamente cellule bersaglio del farmaco, come ad esempio quelle tumorali, preservando i tessuti sani circostanti. Com’è facile capire siamo dunque dinanzi a uno strumento dalle molteplici potenzialità che può rendere più concreta la medicina personalizzata, in quanto permette il costante monitoraggio del paziente e della sua risposta alla terapia applicata.

 

L’articolo continua su: Tom’s Hardware

Autore: Alessandro Crea

 

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