Il Trasferimento Tecnologico promuove la collaborazione in vari settori della nostra società per unire persone o organizzazioni con l’intento di condividere competenze, conoscenze, tecnologie e strutture fra di loro, con l’obiettivo finale di creare soluzioni per supportare una crescita complessiva della società. La necessità di contrastare il Covid-19 ad esempio, ha visto il mobilitarsi di esperti dal mondo accademico, industriale e i governi di tutto il mondo per sviluppare rapidamente vaccini e contrastare gli effetti del virus. Questo sforzo congiunto è un ottimo esempio di Trasferimento Tecnologico, manifestatosi in diversi settori, dal farmaceutico e sanitario, al manifatturiero e l’informatico. Grazie anche a queste collaborazioni sono ora in corso vaccinazioni in diversi paesi.
Tuttavia, la pandemia non ha rappresentato solo una crisi sanitaria, ma ha alterato la vita quotidiana trasversalmente, creando una nuova normalità. “The New Normal” è un termine spesso sentito, insieme a Lockdown e social distancing. E nuovi paradigmi nelle azioni quotidiane: il dover indossare una mascherina in luoghi comuni, l’aumento generale delle persone che lavorano da casa, l’apprendimento e riunioni online, stanno lentamente sostituendo le abitudini passate, come andare in ufficio, vedersi per un caffè e viaggiare. Gli stessi effetti sono stati avvertiti anche nel mondo del Trasferimento Tecnologico, dove conferenze, workshop ed eventi sono migrati online, eliminando l’aspetto sociale e più personale.
Cosa significa la nuova normalità per il Trasferimento Tecnologico? Questo fenomeno ostacolerà il trasferimento dei risultati della ricerca universitaria? Le collaborazioni stabilite per combattere il virus Covid-19, suggeriscono il contrario, tuttavia, questo potrebbe non essere il caso quando abbiamo a che fare con il Trasferimento Tecnologico quotidiano. Le cose forse potrebbero rallentare all’inizio, soprattutto per le tecnologie non correlate alla ricerca Covid-19; a causa dei cambiamenti nelle priorità delle pipeline delle compagnie, nell’allocazione delle risorse e perché la sinergia del team diminuisce, dato che il personale negli uffici di trasferimento tecnologico e nelle industrie ora lavorano separatamente dalle proprie case. Inoltre, la fiducia è un fattore chiave quando si stabiliscono partnership. Eliminando l’aspetto personale del networking, alcuni potrebbero trovare più difficile costruire un rapporto di lavoro, astenendosi così nell’ investire in nuove opportunità di collaborazione.
Forse è qui che le piattaforme online come Knowledge Share possono entrare e fare da ponte tra il mondo accademico e quello industriale; costruendosi una reputazione e presentando gli esperti l’un l’altro, un po’ come quando si consiglia un candidato per un colloquio. Possiamo consigliare e garantire l’integrità della rete di Atenei che rappresentiamo e fornire rassicurazioni in merito all’integrità e alla professionalità degli inventori. È molto probabile che parte delle nostre attività migrerà online, dando un’opportunità anche alle università e alle imprese, che si trovano in parti opposte del mondo, per riunirsi, condividere il proprio know-how e affrontare le attuali sfide mondiali insieme. Solo il futuro può dirlo … ma possiamo fare del nostro meglio per farlo accadere!
Autore: Gloria Padmaperuma