Tetraidropiridazina come epatoprotettore
Introduzione
Il presente brevetto è finalizzato all’uso di un derivato della tetraidropiridazina come epatoprotettore, in quanto la somministrazione parenterale di questo farmaco (in fase preclinica) ha dimostrato un’azione inibitoria e limitante lo sviluppo di fibrosi epatica con riduzione dell’incidenza di danno neurologico correlato alla cirrosi.

Caratteristiche Tecniche
La cirrosi epatica è una malattia cronica estremamente diffusa nel nostro Paese, dove si pone tra le più importanti cause di decesso e comporta elevati costi sociali. Tale patologia è caratterizzata da fibrosi e la conversione della normale architettura fegato in noduli strutturalmente anormali. Finora purtroppo non sono disponibili terapie risolutive eccetto il trapianto di fegato. Il nostro gruppo di ricerca ha individuato l’effetto epatoprotettore di un farmaco già in commercio per tutt’altra indicazione. Tale farmaco ha dimostrato in fase preclinica una azione inibitoria e limitante lo sviluppo di fibrosi epatica ed è probabilmente in grado di prevenirne le complicanze, modificando così la prognosi della malattia, sia per quel che riguarda la sopravvivenza che per quanto riguarda la qualità di vita.
Possibili Applicazioni
- Trattamento o prevenzione della fibrosi epatica;
- Prevenzione complicanze cirrosi epatica (encefalopatia epatica e cardiomiopatia cirrotica).
Vantaggi
- Sviluppando un effetto antifibrotico diretto sul fegato si apre una nuova possibilità di commercializzazione di un farmaco già in commercio;
- Sono possibili forme farmacologiche e sistemi di somministrazione alternativi per un farmaco il cui profilo di sicurezza è già stato studiato.