SEQUENZA SEGNALE DI PROTEINA VEGETALE COADIUVANTE IN VACCINI A DNA
Introduzione
L’ invenzione riguarda una sequenza segnale di proteine vegetali come coadiuvante nei vaccini a DNA. In particolare una sequenza in grado di guidare l’ elaborazione di un antigene attraverso la via di secrezione dei mammiferi ed aumentare l’efficacia dei vaccini a DNA per la prevenzione/trattamento di tumori e infezioni in cui la sequenza segnale è fusa alla porzione N-terminale di un antigene.

Caratteristiche Tecniche
I vaccini preventivi di ultima generazione contengono patogeni ottenuti dall’immunologia molecolare ed ingegneria genetica. Per i tumori il Papillomavirus umano (HPV) è alla base del carcinoma a cellule squamose cervicali e della carcinogenesi oro-faringea. Le attuali terapie per tumori HPV hanno successo moderato ed evidenziano recidiva. I vaccini preventivi riducono i casi ma, senza la crescita degli stessi, la profilassi non impatta. Da ciò la necessità di nuovi vaccini a DNA. La sequenza segnale di pianta PGIPss è utilizzata per guidare antigeni di HPV nella via secretoria umana: 1) una variante attenuata dell’oncoproteina E7 di HPV-16 E7 (E7GGG) antigene associato al tumore del cancro cervicale; 2) una porzione della proteina del capside di HPV-16, L2 indagata come antigene per vaccini a largo spettro contro malattie correlate ad HPV; 3) un’ulteriore forma E7GGG e L2 fuse in un gene chimerico per produrre un vaccino preventivo/terapeutico. I costrutti sono clonati in vettori per l’espressione in mammifero pcDNA3.1 e pVAX1 e per immunizzare topi C57BL6. L’immunizzazione con costrutti di DNA che usano ss da pianta induce notevoli risposte in tutti i casi. L’invenzione offre un vaccino che induce forte risposta anticorpale contro antigeni di HPV tipo 16 e per la proteina N del SARS-CoV.
Possibili Applicazioni
- Possibilità di produrre vaccini contro diversi patogeni sfruttando un singolo plasmide a struttura semplice in cui inserire la sequenza antigenica di fusione.
Vantaggi
- Sequenza nucleotidica vegetale associabile a quella dell’antigene in unico plasmide;
- Risposta anticorpale elevata;
- Riproducibile su scala industriale;
- Impiego di antigeni anche grandi in quanto la fusione riguarda pochi nucleotidi aggiunti;
- Vaccini sicuri che non implicano produzione di chemo/citochine o antigeni animali.