Produzione di poliidrossibutirrato con batteri fotosintetici
Introduzione
La soluzione inclusa in questo brevetto permette di utilizzare il ceppo batterico mutante Rhodopseudomonas palustris come fotofermentatore di biomasse di origine vegetale. La reazione di fotofermentazione consente la produzione di idrogeno e poli-β-idrossibutirrato, con conseguente valorizzazione energetica di residui e la produzione di plastiche riciclabili ed ecocompatibili.

Caratteristiche Tecniche
L’invenzione protetta permette di ricavare materiali riciclabili ed ecocompatibili a partire da biomasse di origine vegetale. Le biomasse destinate alla fotofermentazione sono le colture lignocellulosiche, le colture cerealicole e i residui agroindustriali, umidi e secchi. In particolare: la canna comune, il mais, la crusca di frumento e la sansa. La biomassa è sottoposta a trattamenti preparatori, tra cui il denocciolamento della sansa e l’ insilamento; successivamente la stessa è sottoposta a un procedimento di fermentazione al buio che consente di aumentare la produzione di idrogeno e metano, con rese diverse a seconda della biomassa usata. La successiva fotofermentazione, ottenuta tramite batteri rossi non sulfurei, permette poi la biosintetizzazione dell’idrogeno e la produzione di poliidrossibutirrato negli effluenti. La tecnologia brevettata permette di trasformare residui agroindustriali in biomasse batteriche ricche in PHB. La migliore resa in PHB ottenuta tramite batteri rossi fotosintetici è stata del 3% utilizzando sansa come substrato iniziale.
Possibili Applicazioni
- Aziende produttrici di impianti di biogas
- Aziende produttrici di fotobioreattori industriali
- Aziende produttrici di biomasse
- Utilizzatori dell’impianto di fotofermentazione
- Aziende produttrici di bioplastiche
Vantaggi
- Disponibilità e costi ridotti delle biomasse (scarti agroalimentari, agroindustriali e delle bioenergie oltre che frazione organica dei residui solidi urbani)
- Recupero di aree soggette a problematiche ambientali
- Valorizzazione di territori marginali
- Valorizzazione energetica di questi residui
- Efficientamento dello smaltimento
- Produzione di bioplastiche3