Produzione di perle da bivalvi eduli comuni
Introduzione
L’invenzione propone una nuova tecnica di grafting per indurre la produzione di perle da comuni bivalvi eduli, favorendo il meccanismo di difesa in seguito all’ingresso di un agente stressante (un nucleo o un frammento di conchiglia) che può dare come risultato la produzione di una perla, con tassi nulli di mortalità dell’animale e tassi nulli di rigetto del nucleo innestato.

Caratteristiche Tecniche
Gli attuali processi di “grafting” utilizzati per indurre artificialmente la produzione di perle generalmente effettuati su alcune specie di molluschi (ostriche perlifere di origine tropicale) presentano varie criticità: richiedono forti investimenti nella formazione essendo operazioni complesse eseguibili solo da tecnici altamente specializzati (dall’abilità del tecnico dipende la forma della perla e i tassi di rigetto e mortalità degli individui); presentano lunghi cicli di produzione della perla (circa 4 anni).
Il brevetto propone l’uso di bivalvi eduli per la produzione di perle e una tecnica di grafting facilmente applicabile che consiste nell’inserire un corpo estraneo praticando un foro di circa 3 mm nella conchiglia in una posizione lontana da organi vitali e sensoriali e di richiudere il foro con termopolimeri specifici (poly(caprolactone) diol). I risultati ottenuti con la tecnica sono: tassi nulli di rigetto e di mortalità (test su 50 individui); tempi ridotti di produzione della perla (circa 18-24 mesi); perle (da mitili) con sfumature violacee, di forma sferica o irregolare e diametro di 5-6 mm. Il nucleo della perla risulta avvolto in strati concentrici di carbonato di calcio secreti dal mantello.
Possibili Applicazioni
- Produzione perle per uso ornamentale;
- Settore cosmeceutico (uso del carbonato di calcio, ad esempio, come integratore alimentare);
- Settore farmaceutico (uso del carbonato di calcio, ad esempio, come antiacido).
Vantaggi
- Produzione di perle inserita nella filiera alimentare, utilizzando gli stessi impianti di allevamento;
- Bassi investimenti nella formazione dei tecnici;
- Tassi di mortalità e di rigetto del nucleo nulli;
- Tempi di produzione di perle più rapidi rispetto alla tecnica nota.