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Procedimento e kit per la diagnosi in vitro della sindrome da anticorpi anti-fosfolipidi

Anticorpi AntifosfolipidiCarbamilazioneDiagnosi di LaboratorioEpitopi cripticiNeo-epitopi

Introduzione

Gli anticorpi “antifosfolipidi” sono un gruppo di autoanticorpi che, in associazione con trombosi (arteriose e/o venose) e aborti spontanei, caratterizzano la Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi (APS). Gli anticorpi anti-β2-Glicoproteina I (β2GPI) sono i principali autoanticorpi usati per la diagnosi di APS. Oggetto dell’invenzione è la carbamilazione della proteina β2GPI e il metodo relativo al dosaggio degli anticorpi anti-β2GPI carbamilata tramite metodica immunoenzimatica (ELISA).

Caratteristiche Tecniche

Per ottenere un test di rapido e di facile utilizzo, il Kit comprende la β2GPI carbamilata immobilizzata su un supporto solido (piastra di polistirene da 96 pozzetti o preferibilmente 8 strisce da 12 pozzetti ciascuna). Alternativamente, il test può essere sviluppato in chemiluminescenza. I kit contengono anche eventuali componenti aggiuntivi che permettono la realizzazione dell’analisi, quali, per esempio, tamponi, reagenti di cattura, reagenti di sviluppo, marcatori, superfici di reazione, campioni di controllo e istruzioni per l’uso. Il test proposto comporta dei miglioramenti sostanziali rispetto ai test diagnostici di routine, perché prevede l’utilizzo di un antigene completamente nuovo (β2GPI carbamilata) e permette di rilevare la presenza di nuove specificità anticorpali in una porzione più ampia di pazienti rispetto ai correnti saggi diagnostici, che tecnicamente possono rilevare anticorpi diretti solo verso la forma nativa (non modificata) della β2GPI. Gli esiti dell’utilizzo del prototipo dell’invenzione sono stati positivi, soprattutto per i pazienti negativi ai test convenzionali, TRL 5.

Possibili Applicazioni

  • Diagnostica immunologica della Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi;
  • In diagnosi dei pazienti sieronegativi con problematiche tromboemboliche correlabili all’APS.

Vantaggi

  • Utilizzo di un antigene completamente nuovo (β2GPI carbamilata);
  • Possibilità di rilevare la presenza di nuove specificità anticorpali in una porzione più ampia di pazienti rispetto ai correnti saggi diagnostici.