Oltre il “gold standard”: le nanoparticelle di platino nel bioimaging
Introduzione
Questo è un nuovo metodo di bio-imaging per microscopia elettronica (EM) e CLEM. Il nuovo metodo, basato sull’attività perossidasica intrinseca delle nanoparticelle di platino, può essere applicato in molti esperimenti EM in cui vengono utilizzate le nanoparticelle d’oro, ovvero immunocitochimica, esperimenti di marcatura di proteine e di assorbimento cellulare di nanoparticelle.

Caratteristiche Tecniche
Le nanoparticelle di platino, come quelle d’oro, sono facili da funzionalizzare con anticorpi e/o fluorofori. Ma esse hanno una particolarità: se usate insieme alla diaminobenzindina (DAB) ed al tetrossido di osmio, sono in grado di aumentare l’intensità del segnale elettron-denso di almeno un ordine di grandezza. Infatti la DAB ossidata ed il tetrossido di osmio formano un precipitato elettron-denso che circonda le nanoparticelle di platino. Questo nuovo metodo è interessante in molte applicazioni di EM, in quanto evita l’utilizzo di procedure che richiedono tempo e denaro e sono comunque prone a produrre artefatti.
Possibili Applicazioni
- Sonde per la microscopia elettronica in esperimenti di uptake cellulare di nanoparticelle;
- Sonde per la microscopia elettronica in esperimenti di marcatura di specifiche proteine;
- Sonde per la microscopia elettronica in esperimenti di immunocitochimica (immuno-gold pre-embedding);
- Sonde CLEM per il bio-imaging.
Vantaggi
- Facili da identificare in microscopia elettronica anche a basso ingrandimento;
- Avere la stessa densita elettronica e le stesse proprieta superficiali delle nanoparticless d’oro;
- Facili da funzionalizzare con anticorpi e/o fluorofori;
- Facilitare la marcatura multipla permettendo di marcare simultaneamente 2 proteine con particelle dello stesso diametro;
- Permettere lo studio della localizzazione intracellulare in cellule e tessuti di nanomateriali di diametro inferiore a 10 nm;
- Bassa tossicita`.