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Marcatore in pazienti affetti da glioblastoma responder al Regorafenib

GlioblastomaMarcatore per identificazione GlioblastomaOncologiaREGORAFENIB

Introduzione

La presente invenzione riguarda l’applicazione di un marcatore per consentire l’identificazione di pazienti affetti da glioblastoma che potrebbero rispondere positivamente al farmaco angiogenico Regorafenib.

Gli inventori hanno osservato che campioni tumorali in cui è espressa la forma fosforilata della serina in posizione 79 dell’enzima acetyl-CoA carbossilasi (pACCSer79) corrispondono a pazienti che hanno dimostrato una più lunga sopravvivenza dopo il trattamento in seconda linea con Regorafenib nell’ambito di uno studio clinico randomizzato, controllato e di fase II condotto dall’Istituto Oncologico Veneto IOV – IRCCS e denominato REGOMA.

Caratteristiche Tecniche

Gli inibitori farmacologici dell’angiogenesi causano effetti indiretti sui tumori associati alla riduzione della vascolatura tumorale alla quale si associa aumento dell’ipossia e ridotta disponibilità di nutrienti per le cellule tumorali. Il GBM è un astrocitoma di grado IV secondo la classificazione WHO e rappresenta la forma più frequente (12-15% dei casi) tra le neoplasie intracraniche dell’adulto. Il GBM rimane una neoplasia a prognosi infausta che invariabilmente recidiva con opzioni terapeutiche in seconda linea tuttora molto limitate. Il Regorafenib potenzialmente colpisce i tumori attraverso varie vie (angiogenesi, oncogenesi, stromagenesi) mediante l’inibizione di numerosi recettori con attività tirosinchinasi (RTK) attivi a livello della vascolatura (VEGFR1-3, TIE2, FGFR), lo stroma (PDGF, FGFR), e le cellule tumorali (KIT, RET). Tra i meccanismi inibiti dal farmaco a valle di questi RTK c’è la via di RAS/BRAF, ed uno degli effetti diretti che il farmaco ha in vitro sulle cellule tumorali che dipendono da tali vie è un arresto della proliferazione cellulare e l’induzione dell’apoptosi. Gli effetti sulla vascolatura e lo stroma si osservano in vivo attraverso una riduzione della densità dei microvasi ed un rallentamento della crescita tumorale attribuito alla diminuita disponibilità di ossigeno e nutrienti, quali il glucosio, per sostenere la proliferazione delle cellule tumorali. L’attività anti-tumorale del Regorafenib è stata dimostrata da numerosi studi preclinici.

Possibili Applicazioni

  • Trattamento del glioblastoma in pazienti che risultano positivi al marcatore;
  • Kit diagnostico per valutare la possibilità di risposta terapeutica al Regorafenib.

Vantaggi

  • valutazione della sensibilità di un paziente affetto da glioblastoma al Regorafenib;
  • valutazione preventiva della sensibilità al Regorafenib;
  • inibizione di recettori con attività tirosinchinasi;
  • arresto della proliferazione cellulare e l’induzione dell’apoptosi;
  • attività anti-tumorale