Impianto solare ad aria con ciclo Joule-Brayton
Introduzione
Modello di utilità di un impianto solare termodinamico a collettori parabolici lineari utilizzante l’aria atmosferica come fluido termovettore e relativo procedimento per produrre energia elettrica. L’impianto, operante con un ciclo Joule-Brayton aperto, è composto da un turbocompressore inter-refrigerato, un campo di concentratori solari parabolici lineari, una camera di combustione e un rigeneratore.

Caratteristiche Tecniche
L’impianto solare termodinamico a collettori parabolici lineari utilizzante l’aria atmosferica come fluido termovettore è nuovo nel campo degli impianti solari termodinamici. Allo stato dell’arte, gli impianti solari termodinamici a collettori parabolici lineari impiegano olio sintetico o sali fusi come fluido termovettore e utilizzano, per produrre energia elettrica, un ciclo Rankine a vapor d’acqua. L’uso dell’aria atmosferica risolve problemi di temperatura, sicurezza e di costo caratterizzanti tali impianti. L’aria può essere impiegata anche per l’inter-refrigerazione del compressore, evitando l’uso dell’acqua. Ciò è vantaggioso nel caso di installazione di tali impianti in regioni desertiche. Inoltre, l’impianto può essere provvisto di una camera di combustione alimentata da gas naturale o da altro combustibile fossile, con l’ottenimento di un impianto ibrido funzionante anche quando l’irradianza solare è bassa o assente.
Possibili Applicazioni
- Produzione di energia elettrica, su piccola e media scala, utilizzante l’energia solare.
Vantaggi
- Uso dell’aria come fluido termovettore;
- Uso dell’aria per l’inter-refrigerazione del compressore;
- Eliminazione del generatore di vapore;
- Vantaggi economici e maggiore sicurezza rispetto agli impianti tradizionali;
- Riduzione dei costi dell’energia elettrica;
- Benefici per l’ambiente.