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Idrogassificazione di rifiuti solidi

Combustibile derivato da rifiutiCombustibile solido secondariodiossinametano

Introduzione

Questo processo di idrogassificazione produce metano utilizzando frazioni organiche di rifiuti solidi (cosiddetto “combustibile derivato dai rifiuti CDR” oppure “combustibile solido secondario CSS”). Il trattamento è condotto in atmosfera riducente (solo idrogeno reagisce con i rifiuti) permettendo così di limitare drasticamente la formazione di composti tossici quali diossine.

Caratteristiche Tecniche

Il combustibile derivato da rifiuti CDR è un tipo di combustibile derivato dalla lavorazione (ad esempio selezione, triturazione ed essiccamento) dei rifiuti urbani ed è costituito principalmente da plastiche e sostanze biodegradibili. Nel processo proposto il combustibile derivato dai rifiuti reagisce in un reattore di gassificazione con una corrente di idrogeno a temperature di 300 400 °C e pressioni tra 5 e 10 bar. L’analisi termodinamica del processo ha messo in evidenza la produzione di una miscela gassosa composta per più del 90 % da metano. Inoltre, l’utilizzo di idrogeno in eccesso nella gassificazione dei rifiuti permette di evitare la formazione di diossine che invece caratterizza i tradizionali impianti di termovalorizzazione (inceneritori, gassificatori, ecc.).

Possibili Applicazioni

  • Trattamento dei rifiuti solidi (urbani e industriali)
  • Produzione e l’immagazzinamento di energie rinnovabili
  • Utilizzo di idrogeno prodotto mediante processi elettrochimici.

Vantaggi

  • Condizioni operative (300-400 °C e 5 e 10 bar) facilmente realizzabili e caratterizzate da basse dispersioni termiche;
  • Il gas prodotto ha un elevato contenuto in metano (oltre il 90%);
  • La resa del processo è elevata (oltre il 60% del carbonio presente nei rifiuti è convertito in metano);
  • Non si formano diossine.