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FOTOVOLTAICO: ENERGIA PULITA DAGLI SCARTI DEL VINO

Colorante vegetaleEconomia circolareESTECHfotovoltaicoScarti alimentariVinificazioneZero Waste

Introduzione

Per la prima volta un rifiuto agroalimentare viene utilizzato per realizzare celle fotovoltaiche che producono elettricità rinnovabile e sostenibile: dai residui derivati dalla vinificazione (normalmente smaltiti) si estraggono coloranti naturali che catturano l’energia solare. Con il metodo brevettato si recupera, quindi, uno scarto di produzione che viene trasformato in una risorsa “green”.

Caratteristiche Tecniche

Le celle fotovoltaiche sono dispositivi in grado di convertire l’energia solare in elettricità, mimando il processo di fotosintesi. Sempre maggiore interesse suscitano le tecnologie basate su materiali di origine organica: le più promettenti sono le “Dye Sensitized Solar Cells” (DSSC), in cui i coloranti naturali catturano la luce solare e iniettano elettroni al semiconduttore su cui sono adsorbiti. Mirtilli, ribes, melanzane sono alcuni degli alimenti vegetali già in uso da cui si ricava il colorante: tutte materie prime, quindi, e commestibili. Il metodo innovativo dell’invenzione recupera, invece, uno scarto altrimenti smaltito, la cosiddetta “feccia” risultante dalla lavorazione e chiarificazione dei vini, valorizzandola come risorsa “green” per estrarne il colorante organico necessario alle DSSC. Una rigenerazione di rifiuti che risulta in vantaggio economico e basso impatto ambientale.

Possibili Applicazioni

  • Celle solari fotoelettrochimiche a sensibilizzatore, note come “Dye Sensitized Solar Cells” (DSSC) o celle di Graetzel.

Vantaggi

  • Produzione di energia elettrica eco-sostenibile e con basso impatto ambientale;
  • Efficiente conversione energetica in caso di clima nuvoloso o illuminazione artificiale;
  • Economicità rispetto ai sistemi fotovoltaici tradizionali (celle al silicio);
  • Valorizzazione di un rifiuto vitivinicolo altrimenti smaltito dalle aziende.