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Dispositivo per il reimpianto di tessuto ovarico

Chirurgia mininvasivaCrioconservazionefertilitàsalute delle donnetessuto ovarico

Introduzione

Le pazienti in attesa di essere sottoposte a terapia oncologica con rischio di soppressione della funzionalità ovarica vengono attualmente sottoposte a biopsia di tessuto ovarico per crioconservazione e, al termine della terapia chemio- e/o radioterapica, possono essere sottoposte a reimpianto del tessuto prelevato in precedenza, con ripristino della funzionalità ormonale e gametogenica. Attualmente la procedura di reimpianto di tessuto ovarico prevede un approccio laparotomico o laparoscopico con conseguente ricovero ospedaliero e necessità di anestesia generale. Inoltre, la metodica attualmente in uso presenta maggior rischio chirurgico e maggior impatto psicologico per la paziente, che deve essere sottoposta a chirurgia invasiva.

L’invenzione consiste in uno strumento mininvasivo per il rilascio di tessuto endocrino e gametogenico precedentemente prelevato per il ripristino della funzionalità ovarica in donne sottoposte a terapia oncologica.

Caratteristiche Tecniche

Dispositivo mininvasivo che permette di reimpiantare il tessuto endocrino – in particolare tessuto ovarico crioconservato – con un approccio percutaneo (in caso di reimpianto eterotopico) o con minimi accessi laparoscopici (in caso di reimpianto ortotopico). Questo è reso possibile da un sistema a camicie concentriche che permettono il raggiungimento della sede prescelta per il reimpianto e il rilascio atraumatico del tessuto e del suo liquido di coltura. Riducendo l’invasività della procedura si riduce il rischio di complicanze, il tempo di ospedalizzazione e la necessità di anestesia generale. Inoltre, sia in caso di reimpianto eterotopico che ortotopico, l’invenzione permette un miglior risultato estetico per la paziente e quindi un minor impatto psicologico legato alla procedura.

Possibili Applicazioni

  • Reimpianto di tessuto ovarico in pazienti in età fertile sottoposte a trattamenti oncologici a rischio di insufficienza ovarica iatrogena o donne in menopausa per il prolungamento del sostegno ormonale;
  • Possibilità di  impiegarlo per il rilascio di altri tessuti endocrini.

Vantaggi

  • Minima invasività (ingresso per via percutanea ovvero laparoscopica con ridotti accessi rispetto alle tecniche tradizionali);
  • Migliore risultato estetico;
  • Minor rischio di contaminazione e danneggiamento dei tessuti prelevati;
  • Versatile per il reimpianto di altri tessuti endocrini.