Collare cervicale per il trattamento dell’idrocefalo
Introduzione
Il collare cervicale si riferisce ad un dispositivo indossabile per il trattamento non invasivo dell’idrocefalo.
Il principio alla base dell’invenzione è di trattare l’idrocefalo agendo sul flusso ematico al fine di modificare la sua modalità di uscita dal cranio, attraverso la somministrazione di una “contro-pulsazione” che indirettamente regola la naturale patologica pulsazione liquorale.

Caratteristiche Tecniche
La soluzione qui proposta si propone di trattare la patologia idrocefalica con un metodo assolutamente innovativo e non-invasivo. Si arriverà a questo attraverso una modificazione dall’esterno di strutture che trovano la loro destinazione finale all’interno dello spazio intracranico. Le strutture in questione sono le vene giugulari.
Alla base di questo brevetto c’è l’idea che l’idrocefalo dipende dal rapporto fra due fattori entrambi fondamentali: da una parte la pulsazione liquorale, a sua volta collegata a quella principale cardiaca, dall’altra il comportamento asimmetrico dell’uscita dal cranio del sangue venoso dal quale dipende la capacità del sistema intracranico di compensare le variazioni del volume intracranico e quindi della pulsazione liquorale. L’invenzione si propone di modificare gli effetti della pulsazione intracranica, vista come la causa fondamentale della produzione dell’idrocefalo, attraverso la compressione, ritmata sull’EKG, delle vene giugulari al collo. Queste sono gli emissari venosi dallo spazio intracranico e sono in diretta comunicazione con il seno sagittale superiore al quale sono collegate le vene cerebrali. La nostra idea è che, la compressione percutanea delle vene giugulari, producendo una “contro-pulsazione” delle vene cerebrali, determina un’onda pulsatile “statica”, annullando così gli effetti della pulsazione intracranica sulla formazione dell’idrocefalo.
Possibili Applicazioni
- In tutti i casi di idrocefalo normoteso.
- In casi nei quali non fosse possibile trattare idrocefalo chirurgicamente per patologie o perché in terapia con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti.
- Nei pazienti già trattati con lo shunt, al posto di continue revisioni.
Vantaggi
- Per il trattamento l’idrocefalo in maniera non-invasiva;
- Possibilità di trattare anche pazienti non trattabili chirurgicamente;
- Possibilità di trattare anche pazienti con farmaci anticoagulanti o anti-aggreganti;
- Impossibilità di una «malfunzione» dello shunt, perché non c’è uno shunt;
- Impossibilità di un rischio di «infezione» dello shunt, perché manca lo shunt.