Chemioterapia meno tossica con il palladio
Introduzione
Farmaci antitumorali mirati, efficaci e non tossici: una nuova classe di composti di palladio potrebbe trovare un’innovativa destinazione chemioterapica contro vari tumori, limitando gli effetti collaterali tipici delle cure a base di cisplatino o composti affini. Si potranno produrre farmaci altamente efficaci in forma di soluzioni endovenose, intramuscolari o sottocutanee, capsule o compresse.

Caratteristiche Tecniche
I composti antitumorali contenenti platino sono stati utilizzati fin dalla fine degli anni ’70 nonostante mostrino talvolta una significativa nefro- e neurotossicità; la ricerca nel settore si è orientata pertanto a testare le potenzialità di composti con altri metalli di transizione. I ricercatori cafoscarini hanno sintetizzato un’inedita e rara classe di composti di palladio – Pd(I), inaspettatamente stabili per questo stato di ossidazione del metallo, e li hanno testati come agenti antiproliferanti su alcuni dei tumori più aggressivi, quali quelli delle ovaie, della cervice, del colon e dei polmoni, ottenendo risultati molto promettenti. Infatti l’elevata citotossicità verso le cellule cancerogene è accompagnata da una scarsa tossicità su cellule estratte da tessuti sani. Ulteriori test pre-clinici e clinici cercheranno di definirne meglio le potenzialità e potranno preludere a una loro produzione su più vasta scala.
Possibili Applicazioni
- Farmaci antitumorali, somministrabili per via endovenosa (più usuale), intramuscolare o sottocutanea;
- Farmaci antitumorali, somministrabili per via orale attraverso capsule o compresse.
Vantaggi
- Marcata attività antiproliferativa;
- Efficacia antitumorale maggiore rispetto al cisplatino o altri composti di palladio;
- Limitata di tossicità per le cellule sane.