Bisturi laser ottico
Introduzione
Il crescente successo della chirurgia laser è legato alla particolarità di fotocoagulare selettivamente e microscopicamente i tessuti, senza contatto elettrico con il paziente. Tuttavia, è presente l’esigenza di migliorare i bisturi laser in quanto le potenze richieste per generare il calore, necessario per una ottimale precisione di taglio senza danneggiare i tessuti sani, sono relativamente alte. Il bisturi laser progettato richiede invece una potenza laser relativamente bassa ed è di facile realizzazione. Il bisturi utilizza un trasduttore fototermico per convertire in modo efficiente l’energia luminosa, proveniente da un laser, in energia termica. La radiazione elettromagnetica emessa dal laser viene guidata da una fibra ottica alla cui estremità è presente il trasduttore fototermico; utilizzabile per il taglio e/o la coagulazione nell’ambito della chirurgia laser.

Caratteristiche Tecniche
Esso comprende un laser atto ad emettere una radiazione elettromagnetica avente lunghezza d’onda compresa tra 300 nm e 1500 nm, una fibra ottica in grado di guidare la radiazione elettromagnetica emessa dal laser verso un dispositivo trasduttore dell’energia luminosa in energia termica. Modulando la potenza del fascio laser incidente sul trasduttore è possibile modulare la temperatura raggiunta sul trasduttore. Il bisturi ottico si basa inoltre sull’utilizzo di un classico endoscopio medico. Il TRL raggiunto è il 4.
Possibili Applicazioni
- Per la chirurgia laser è utilizzabile all’interno di un sistema di termo-ablazione locale ad alta risoluzione di tessuti o cellule e per temo sutura.
Altri possibili campi di applicazioni del trasduttore sono:
- Substrato per reazioni di catalisi;
- Termo saldatura locale anche di materiali non biologici;
- Realizzazione di nanostrutture per via termica;
- Processi di polimerizzazione in situ alla nanoscala.
Vantaggi
- Richiede una potenza laser relativamente bassa ed evita l’uso di occhiali di protezione;
- Sicuro sia per l’operatore che per il paziente rispetto ai bisturi attualmente in uso;
- Consente di gestire la dimensione dello spot irradiato;
- Può usare radiazione visibile, quindi anche tracciabile durante l’operazione;
- Annulla il rischio di shock elettrico per il paziente;
- Maggior confinamento del calore che permette una maggiore precisione durante l’operazione;
- Il trasduttore è facilmente scalabile dalla nanoscala fino al range dei metri quadri.