Anticorpo anti-VEGFR-1: nuovo farmaco biologico con molteplici potenzialità terapeutiche
Introduzione
Bersaglio terapeutico: il VEGFR-1, un recettore di membrana per fattori di crescita dei vasi sanguigni (angiogenesi) della famiglia del VEGF che ha un ruolo importante nell’angiogenesi associata al tumore e ad altre patologie infiammatorie. Questo recettore è espresso nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni, nelle cellule tumorali e in alcuni tipi di cellule «cattive» del sistema immunitario che contribuiscono alla progressione della malattia.
Inibizione selettiva di VEGFR-1 mediante l’anticorpo D16F7 da noi prodotto e brevettato: a) impedisce la formazione di vasi sanguigni nel tumore e la generazione di metastasi, con una minore tossicità sistemica rispetto alle terapie anti-angiogeniche maggiormente utilizzate, che hanno come bersaglio il VEGF e/o il recettore di tipo 2 (VEGFR-2); b) riduce l’aggressività del tumore, diminuendone la capacità di evadere il controllo da parte di cellule «cattive» del sistema immunitario; c) potrebbe avere un potenziale terapeutico anche in altre patologie caratterizzate da eccessiva angiogenesi e infiammazione (e.g., patologie della retina e delle articolazioni).

Caratteristiche Tecniche
L’anticorpo monoclonale D16F7 è il prototipo di un potenziale farmaco biologico che inibisce il VEGFR-1 attraverso un nuovo meccanismo d’azione che gli permette di agire a diversi livelli nel trattamento di tumori molto aggressivi (e.g., melanoma e glioblastoma) ed altre malattie infiammatorie:
- a) Inibizione della formazione di nuovi vasi sanguigni associati: i) al tumore, al quale apportano nutrimento e consentono di migrare attraverso il circolo sanguineo ad altre sedi e formare metastasi; ii) a malattie infiammatorie, quali ad esempio una forma di malattia della retina che è causa di cecità nell’anziano;
- b) inibizione del richiamo di particolari cellule “cattive” del sistema immunitario che: i) aiutano il tumore a svilupparsi e crescere e a sfuggire al controllo da parte di altre cellule “buone” del sistema immunitario che servono invece a contrastare l’aggressività del tumore; ii) aggravano altre malattie causate dall’infiammazione;
- c) inibizione della capacità delle cellule tumorali di migrare verso altre sedi del nostro organismo
Possibili Applicazioni
- Attività prevalente contro il tessuto malato e non contro i tessuti normali non malati;
- Ridotta tossicità sistemica;
- Possibilità di essere associato ad altre terapie esistenti per amplificarne la risposta clinica senza aumentarne la tossicità;
- Grazie al particolare meccanismo d’azione, potrebbe essere efficace a basse dosi rispetto ad altri farmaci biologici attualmente in uso;
- Minor costo della terapia.
Vantaggi
- Cura delle patologie tumorali e infiammatorie la cui gravità è aumentata dalla formazione di nuovi vasi sanguini;
- Nel campo della ricerca di base, rappresenta un utile reagente per studiare il ruolo biologico di VEGFR-1 nell’angiogenesi, risposta immunitaria, proliferazione tumorale e formazione di metastasi.