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Adiuvanti di polimixine contro batteri antibiotico-resistenti

Antibattericoresistenza antibioticisinergia con polimixine

Introduzione

Composti 4,5-diidro-5-cheto-7-idrossi-2-metil-2H-pirazolo[4,3-b]piridin-6-carbossamidi, loro sali, derivati ed eccipienti farmaceuticamente accettabili, con attività antibatterica diretta oppure in sinergia con almeno un secondo composto antibiotico, contro batteri Gram positivi e Gram negativi sensibili o resistenti alle terapie antibiotiche convenzionali. Infatti nei batteri patogeni clinicamente rilevanti, sia Gram-positivi sia Gram-negativi, va emergendo rapidamente la “multi-drug” o perfino “pan-drug” resistenza, vale a dire la resistenza a quasi tutte le classi di antibiotici disponibili (es. betalattamici, chinoloni, tetracicline, glicopeptidi e macrolidi). I derivati pirazolo[4,3-b]piridin-6-carbossamidici in oggetto mostrano attività antibatterica diretta nei confronti di batteri Gram-positivi quali Bacillus subtilis, Enterococcus faecalis, Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus, così come un’attività antibatterica sinergica con le polimixine, quali la polimixina E1, nei confronti di batteri Gram-negativi quali Acinetobacter baumanii.

Caratteristiche Tecniche

Questi possono essere somministrati per via topica, enterale, orale, parenterale, intranasale, endovenosa, intra-arteriosa, intramuscolare, intravescicale, intrauretale, sottocutanea o intraoculare, o simili. Possono essere formulate per consentire un rilascio immediato ovvero un rilascio nel tempo del principio attivo. I composti mostrano un’attività antibatterica sinergica soprattutto su batteri Gram-negativi, in particolare con gli antibiotici della classe delle polimixine, come la polimixina E1 (colistina). L’impiego di uno di questi adiuvanti insieme a colistina consente: a) di superare la resistenza batterica alla colistina, e b) ridurre la dose di colistina ben al di sotto di quella responsabile di effetti citotossici o di tossicità sistemica. L’attività sinergica mostrata dai nuovi adiuvanti permette di rivalutare l’uso clinico di polimixina E1 nella terapia di infezioni dovute a batteri sensibili o resistenti a questo antibiotico – ma non trattabili con altri antibatterici – riducendo al tempo stesso il rischio di effetti tossici gravi (es. nefrotossicità) conseguenti all’impiego di dosi di polimixina E1 usualmente necessarie.

Possibili Applicazioni

  • Preparazioni farmacologiche: compresse, pillole, polveri, granulati e liquidi (unguenti, crema o gel);
  • Per nebulizzatori nasali e supposte vaginali o rettali;

Vantaggi

  • Azione antibiotica diretta e sinergica per trattamenti di infezioni da batteri antibiotico-resistenti;
  • Potenzia di oltre 100 volte l’attività antibatterica della polimixina E1;
  • Non citossici in vitro anche in presenza di polimixina E1;
  • Superare la resistenza batterica alla colistina;
  • Ridurre la dose di colistina ben al di sotto di quella responsabile di effetti citotossici o di tossicità sistemica.